top of page

I TESTI DEI NOSTRI SPETTACOLI

Non conosciamo mai…

Non conosciamo mai la nostra altezza 

finché non siamo chiamati ad alzarci.

E se siamo fedeli al nostro compito

arriva al cielo la nostra statura.

L’eroismo che allora recitiamo

sarebbe quotidiano,

se noi stessi non curvassimo la testa

per la paura di essere dei re.

 

(Emily Dickinson) 

Se non ci sono stati…

Se non ci sono stati frutti

è stata utile la bellezza dei fiori.
Se non ci sono stati fiori

è stata utile l'ombra delle foglie.

Se non ci sono state foglie

è stata utile l'intenzione del seme.

 

(Adriana Zarri)

Il giardino

Ho atteso tutta la vita per costruire il mio giardino

Lo edificai coi colori della guarigione

a Dungeness sul greto ciottoloso nero seppia.

Piantai una rosa e poi un sambuco

lavanda, salvia e Crambe marittima

reseda, prezzemolo, santolina,

mentastro, finocchio, menta e ruta.

Ecco un giardino per placare la mente

un giardino di cerchi e paletti di legno

cerchi di pietra e protezioni marine.

E poi aggiunsi i bruni rottami rugginosi

………………………………………..

D’inverno il mio giardino canta con i venti

sfidando il sale che veleggia come piume

da flutti rifrangenti che tormentano il greto.

……………………………………………..

Tutti i colori sono presenti in questo nuovo giardino.

L’iris porpora, scettro imperiale;

il verde dei germogli che sbocciano col sambuco

marroni del terreno ed erbe ocra;

gialli in agosto sull’Helichrysum,

in settembre mutano in marrone e arancione;

blu della buglossa e del fiordaliso spontaneo;

blu della salvia e del giacinto invernale;

rose bianche e rosa al vento di giugno;

e scarlatti frutti di rosa, ardenti d’inverno;

le bacche amare per il dolce gin.

Pruni d’autunno.

E ginestre a primavera.

 

I testi degli assoli...

La mia famiglia siamo tre: le verità grandi, le verità piccole e le cose non dette.

Le cose non dette non smettono mai di girare in tondo attorno al tavolo come bambini dispettosi e colpevoli.

Le verità piccole sono vestite di niente, a volte stanno appoggiate al muro e ridono di gola, altre volte scricchiolano sotto i piedi come blatte.

Le verità grandi sono sempre in ritardo, entrano dalla porta con le guance fredde e pungenti e nessuno si cura di scaldarle. Si dialoga raramente e non c'è mai tempo per i saluti.

(Henni)


La mia famiglia siamo nove

Fratello sole e sorella luna
Le stelle lassù e il vento sui volti
Sorella acqua e fratello fuoco

Madre terra e la razza umana
Dal filo d'erba alla formica
Siamo in questo universo insieme
Esistere ci basta, nessun Dio nessun profeta. 

(Armando)


La mia famiglia siamo due, io ed un vecchio albero vorace.

Non posso rinnegarlo, il suo cuore malato mi costringe.

Non posso stroncarlo, mi mancherebbe il nutrimento.

Non posso abbracciarlo, mi ingloberebbe.

Non posso volare, le sue cadenti radici aree mi abbatterebbero al suolo.

Posso e devo solo respirare.

(Luigi)


La mia famiglia siamo... SOLITUDINE.
Ricerca confusa e difficile dell'identità, smarrimento, buio, disagio, tristezza.
La mia famiglia siamo... MOVIMENTO.
Rincorrere con bravura un pallone, salire sulle vette, viaggiare in luoghi lontani.

 

La mia famiglia siamo quattro.
Il mio passato, pieno di rimpianti, di esperienze mancate, di maschere indossate, di                     anni alimentati dal nulla.
Il mio presente, creazione di forme nuove, strumenti nuovi, possibilità nuove.
Il mio futuro, non più prospettiva immobile e immutabile ma orizzonte in perenne movimento .
E, infine, la direttrice che li riordina... IO.

(Sonia)

 

La mia famiglia siamo...due

I grandi occhi di mia figlia Marta

che mi guardano e mi cercano

con il sorriso

la curiosità

la leggerezza

la purezza

Crescerò con lei!

Luisa




        

Se non ci sono stati…

La mia famiglia siamo...
Uno, sono ancora nel ventre materno, e sento la voce dei miei parenti che mi ripetono: "Hola Ramòn! Como estas Ramòn!".
Ho la vaga impressione che mi chiameranno Ramòn. Non è che mi dispiace eh! Solo che, nella mia famiglia, di Ramòn Fernandez ce ne stanno sedici. E che cazzo un pò d'originalità! A me piace molto Manuela. Ma in questo paese chi nasce con il pene deve per forza avere un nome da maschio. Ah, le regole... Mio padre lavora come cameriere a due ore di pullman da casa, quindi io non lo vedo mai.
E se riesce a scampare alle imboscate dei miliziani della Farq, forse ritorna a Natale. Se lo fanno secco invece mi crescerà mio zio Esteban, che con mia madre ha già un ottimo rapporto, più di uno al giorno. Infatti, a me spesso gira la testa. Fiesta!

La mia famiglia siamo...
Trentanove, anzi quaranta. E' appena nato mio nipote, Ramòn.
Io quindi voglio essere originale, altro che Ramòn, io mi faccio chiamare Manuela. Il Barrio di Portosi è quanto di meglio ti posso offrire, alla periferia di Bogota. Io ho sette anni e gioco semprein mezzo alla strada. Sempre meglio che stare dentro casa conzio Esteban, che appena mi becca, vuole farmi giocare al dottore e all'infermiere. Lui fa sempre il dottore, producendosi in un trionfo di doppi sensi sullo stetoscopio, e vuole farmi fare delle cose imbecilli.
Alla fine patteggiamo, e io gliele faccio fare, in cambio di giocattoli.
Ma lui ricicla sempre quelli di mia sorella. E' per questo che ho iniziato a giocare con le bambole. E mi piace tanto tanto provare i vestitini di mia madre, adoro il fucsia.
"Se per caso cadesse il mondo io mi sposto un pò più in la, sono un cuore vagabondo che di regole non ne ha..."

La mia famiglia siamo...
Due. Mio padre è tornato dalla campagna, e ha strozzato a mani nude mio zio Esteban. Nel mio quartiere ormai mi trattano da femmina e non da maschio. E mi chiamano tutti Ramona. Io sono disperato, perchè voglio che mi chiamino Manuela.
Un amico di mamma mi ha proposto un lavoro. Ho adesso il colloquio, mi ha chiesto di portare una parrucca bionda, del rossetto e un reggiseno imbottito. Se non lo conoscessi bene direi che mi
sta facendo vestire da passeggiatrice. Lo stesso lavoro che ha fatto mamma alla mia età. Eh, sarebbe fico. Però i capelli biondi mi stanno malissimo. Cumbia!

La mia famiglia siamo...
Quattro. Io e tre infermiere di una clinica italiana. Grazie al mio "lavoro", a vent'anni mi sono potuta pagare un'operazione di chirurgia estetica, adesso finalmente mi chiamo Manuela e sono una gnocca che levate! Sono andata dal chirurgo con la foto delle bocce di Pamela Anderson. Già che ci stavo mi sono fatta fare gli zigomi a bombolone alla Beyoncè e le labbra farcite alla Angelina Jolie. L'unica cosa che non mi sono fatta toccare è il pennuto. Quella è un opera d'arte, e sta bene lì dov'è.
Macarena!

 La mia famiglia siamo...

Tre. Abito a Roma, condivido un appartamento in zona Cassio insieme a una Panamense e una Brasiliana. Siamo come una piccola grande famiglia e l'appartamento lo usiamo anche come ufficio.
Il mio velociraptor è ormai diventato leggenda nelle strade di Roma e provincia. Eh sì perchè i clienti quello vogliono. Che sciocchi, gli uomini, pensano tutti di essere etero.
" Dai amore, vieni a casa mia.
Ti faccio un massaggino particolare.
Sono una Yakuzi del carne, io!
Dai amore che se fai el bravo te faccio conoscere
anche el mostro de Lockness!
Como? Quindici euro? Quindici euro vai con quela sfortunata de tua sorela, belo!
Guarda che non siamo mica al mercato qui, eh! Vai,
vattene forza, che sei pure brutto,
Tornatene a casa da tua moglie!
Che ce sono i bambini che t'aspettano,
piangono, vogliono il papà.
Il papà è per strada, perchè vuole andare con le puttane per quindici euro, vai! Vai!
Comprati i vestiti, vai a cambiare il lampadario a tua suocera,
Mostro! Pelato! Che c'ha pure la pancia!"

"Me gusta l'italiano, me gustas tu. Me gusta il napoletano me gustas tu"

La mia famiglia siamo...
Ventisei mila. E' il numero delle persone che in Italia fanno il mio mestiere.

Nel mondo, uno su dodicimila nasce uomo e diventa femmina.

Vengono da tutto il mondo, e la maggior parte finisce in strada a battere.

Perchè non esistono datori di lavoro che vogliono assumere una trans.

Una trans non taglia il pane in un alimentari, non fa una puntura in ospedale, non mette i timbri alle poste.

Una trans deve battere per strada,quello è il suo posto.
Abbiamo circa nove milioni di clienti all'anno in questo paese.
Vuol dire che almeno un italiano su tre una volta ci è venuto a cercare.

L'ottanta percento di loro ci chiede di non usare precauzioni.
E ogni anno diciassette di noi vengono ammazzate per strada.E' una vita difficile, ma grazie a quello che guadagno, sono riuscita ad eliminare l'ultima parte che restava di Ramòn.

Bastano poche ore e...
Adios Pajarito!!
Ora finalmente sono Manuela.
Me IIamo Manuela.
Mi familia

somos una!

(Mara)

  • Wix Facebook page
  • Wix Twitter page
  • Wix Google+ page
  • w-facebook
  • Twitter Clean
  • w-googleplus

© 2012 by Espressioni Vaganti

bottom of page